Hal011
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12 anni fa
Devo redigere una legge 10 per un ampliamento superiore al 20%: il cliente vuole installare una caldaia a pellet. Dato che il mio software non permette di simulare una caldaia a biomasse (considerando di conseguenza cosa questo comporta ai fini del fabbisogno di energia primaria) mi chiedevo se, come procedura, poteva andare bene considerare una caldaia a condensazione ed assumere il 30% del fabbisogno oppure una pompa di calore con COP pari a 3,33. Inoltre, secondo il DPR 59/09, per le biomasse combustibili (quindi per il mio caso) dovrei solo verificare le trasmittanze termiche dei componenti opachi e finestrati o, in alternativa, tutti i requisiti definiti all'art 4 comma 8. Mettendo una caldaia a condensazione (ponendo come combustibile il legname) il software però mi da che le verifiche di legge non sono soddisfatte nonostante le trasmittanze rientrino nei limiti di legge. Come è meglio procedere? Grazie anticipatamente
albertop
12 anni fa

mi chiedevo se, come procedura, poteva andare bene considerare una caldaia a condensazione ed assumere il 30% del fabbisogno oppure una pompa di calore con COP pari a 3,33.

Messaggio originale di Hal011:


No. Se usi una Pdc, qualunque software moltiplica x 2,174 (se elettrica) quindi il risultato ti viene comunque errato. Piuttosto, se vuoi cercare lo 0,3 di rendimento ed il tuo software prevede la gestione delle pompe di calore con energia chimica, puoi utilizzare questo tipo e settare COP=0,3.

Si tratta di una relazione L.10. Perchè nella relazione non fai i calcoli con un generatore a gas? Non ti serve la classe, che ti cambia? Poi l'utente mette la caldaia che desidera. Al limite aspetti che esca la 11300-4 ed integri la relazione. (per le caldaie a biomassa di tipo nuovo, si prevede il modo di calcolo "direttiva").

Mettendo una caldaia a condensazione (ponendo come combustibile il legname) il software però mi da che le verifiche di legge non sono soddisfatte nonostante le trasmittanze rientrino nei limiti di legge. Come è meglio procedere?

Messaggio originale di Hal011:


Possibilmente con una caldaia con rendimento sufficiente 😉.
Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
Hal011
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12 anni fa
Innanzitutto grazie per la rapida risposta. Però non ho capito alcune cose:
1. cosa quindi mi consigli di fare? la mia pompa di calore non gestisce combustibili ad energia chimica, solo gpl, metano o elettricità. Nel caso metta PdC elettrica mi rispetta i limiti. Adoperando invece una caldaia a condensaz.con ottimo rendimento la verifica non è soddisfatta perchè il software pone EPi=EPilim quindi passa al controllo dei parametri del comma 8. Ma come visto sulla tavola sinottica di ACCA non sono sufficienti le trasmittanze termiche?
2. il cliente vuole una caldaia a pellet...perchè dovrei mettere una caldaia a condensazione? (Piu' che l'EPi, che posso cambiare con il tachimetro da te in passato linkato, il problema, nel caso di simulazione con caldaia a biomasse, sono le schede tecniche che escono fuori dal software).
3. E' giusto modellare anche tutto l'edificio (esistente+ampliamento) per stimare l'etag (sempre nel caso di caldaia a pellet)?

albertop
12 anni fa
Anzitutto, se non capisco male, ricadi nel caso:

applicazione limitata al solo ampliamento dell'edificio nel caso che lo stesso ampliamento risulti volumetricamente superiore al 20 per cento dell'intero edificio esistente.

Controlla anche il sinottico nostro (oppure leggi meglio quello di acca). Quindi: la verifica diventa come se fosse un edificio nuovo (in pratica le trasmittanze sono le uniche a non dover essere verificate ...).

Il che cosa ti consiglio di fare te l'ho già detto. Di più non so (a meno altri utenti non abbiano soluzioni diverse). La normativa attualmente non prevede caldaie a biomassa. E la tua sicuramente non è elettrica. Immagino tu sia alle prime armi ma, con un COP = 3,3 è OVVIO che tutto viene verificato (FYI: COP=2,174 significa rendimento del 100% ... figurati con 3,3).

Se stai realizzando una relazione legge 10, che cosa te ne fai del "tachimetro"?
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Hal011
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12 anni fa

Anzitutto, se non capisco male, ricadi nel caso:

applicazione limitata al solo ampliamento dell'edificio nel caso che lo stesso ampliamento risulti volumetricamente superiore al 20 per cento dell'intero edificio esistente.

Controlla anche il sinottico nostro (oppure leggi meglio quello di acca). Quindi: la verifica diventa come se fosse un edificio nuovo (in pratica le trasmittanze sono le uniche a non dover essere verificate ...).

Il che cosa ti consiglio di fare te l'ho già detto. Di più non so (a meno altri utenti non abbiano soluzioni diverse). La normativa attualmente non prevede caldaie a biomassa. E la tua sicuramente non è elettrica. Immagino tu sia alle prime armi ma, con un COP = 3,3 è OVVIO che tutto viene verificato (FYI: COP=2,174 significa rendimento del 100% ... figurati con 3,3).

Se stai realizzando una relazione legge 10, che cosa te ne fai del "tachimetro"?

Messaggio originale di albertop:


In realtà non sono proprio alle prime armi ma sicuramente è la prima volta che mi trovo in una situazione del genere. Sulla tavola sinottica di ACCA sembra proprio esplicitare che nel caso di generatore di calore alimentata da biomasse combustibili siano da rispettare solo le U dell'ampliamento. Controllerò anche quella di MC.
Quindi consigli di farlo girare con una caldaia a condensazione? ma in relazione come valore di EPi cosa metto? e alla voce consumi e CO2?.
Il tachimetro me lo avrebbe richiesto la committenza in via "privata".
Avevo aggiunto anche il punto 3.: come è meglio procedere?
albertop
12 anni fa

Sulla tavola sinottica di ACCA sembra proprio esplicitare che nel caso di generatore di calore alimentata da biomasse combustibili siano da rispettare solo le U dell'ampliamento. Controllerò anche quella di MC.

Messaggio originale di Hal011:


I sinottici cercano di sintetizzare. Quello che conta è il Decreto 59 che richiama il 311 che richiama il 192. Questo dice che devi considerare SOLO l'ampliamento come se fosse un NUOVO EDIFICIO.

Quindi consigli di farlo girare con una caldaia a condensazione? ma in relazione come valore di EPi cosa metto? e alla voce consumi e CO2?.

Messaggio originale di Hal011:


Il valore che esce dal software. Il valore di EPI è standard; il consumo è valido solo se l'impianto funziona 24 ore su 24; il valore di emissione di CO2 è recepito solo per combustibili tradizionali.

Avevo aggiunto anche il punto 3.: come è meglio procedere?

Messaggio originale di Hal011:


Io credo che se il decreto 59 parla del solo ampliamento, di considerare il solo ampliamento. Perchè il decreto ti chiede questo? Perchè se usi un generatore performante ottieni un risultato positivo; in caso contrario no.



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Hal011
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  • Classe NC Creatore della discussione
12 anni fa
Perdonami.
Ci tengo a ringraziarti per la disponibilità fin qui dimostrata.
Però all'art.4 comma 13 del DPR59 si dice che, se è prevista l'installazione di impianti di climatizz invernale alimentati da biomasse combustibili, nel caso di nuova costruzione e ristrutturazione (di cui fa parte anche il solo ampliamento >20%) limitatamente alle ristrutt.totali, si procede alla verifica delle U dei vari componenti. In un certo senso mi tornerebbe quindi che non si debba verificare l'EPi. D'altronde forse è anche troppo riduttivo, perchè comunque c'è anche la porzione di edificio esistente, quindi anche da un punto di vista del rendimento sarebbe più giusto fare una valutazione generale (per questo ti avevo scritto al punto 3. se era corretto fare una simulazione generale).
Per farla breve...non so cosa fare!
Io farei girare il tutto con caldaia a condensazione, cercando di rientrare nei limiti di EPi (o comunque non necessariamente tanto non è reale) e avendo dei U entro i limiti del DLgs.192. Però poi dovrei ridurre necessariamente l'EPi facendo un calcolo approssimativo (appunto x 0,30).